Fidelity card
di Nella Tirante
con Gianmarco Arcadipane e Nella Tirante
regia e ideazioni luci Roberto Bonaventura
aiuto regia Michelangelo Maria Zanghì
scene, costumi e grafica Cinzia Muscolin
Spettaciolo vincitore de "Teatri del Sacro" 2017
Un ragazzo, una madre, la notte, un balcone.
D. è un ragazzo speciale: ha problemi motori, è considerato un personaggio bizzarro in paese, conosce tutti ed è conosciuto da tutti. Le sere d’estate D. trascorre il tempo sul balcone di casa sua, affacciato sulla strada principale del paese, semideserta d‘estate: infatti è il "lungomare" il luogo deputato al passeggio estivo, D. attende chi passa, trova degli argomenti per intrattenerlo: un saluto e via al prossimo passante. Osserva da lassù un mondo perfetto che gli sembra irraggiungibile, quel “lungomare” dove tutti vanno la sera, quella vita "normale" che desidererebbe anche per sé.
La madre, in camera da letto al piano di sotto, non dorme, è stanca ma non dorme, prega, racconta in modo surreale il suo percorso di fede legato alla nascita e malattia del figlio, vive il presente ascoltando con timore e apprensione i passi, i movimenti, i discorsi, le telefonate, la voce del figlio al piano di sopra: attende il Miracolo per lui, come una sorta di premio per la sua “fidelity card”. Una riflessione, sulla disabilità o meglio “specialità”, sulla fede e sull’accettazione.
Oggi è sovente parlare di disabilità, in modo migliore di unicità, a scuola è un dovere per la nostra società sempre più variegata, la politica dell’inclusività introdotta nelle scuole, è formativo per l’educazione dei futuri cittadini del mondo. Bisogna educare alla comprensione ed al rispetto dell’altro, all’accettazione di se stessi da parte dei giovani; anche i genitori vanno educati, arriva un momento in cui si deve lasciar "volare" i propri figli.