Erostrato
SABATO 21 e DOMENICA 22 DICEMBRE 2019
liberamente tratto da Jean Paul Sartre
EVENTO SPECIALE FUORI ABBONAMENTO
di e con Alessio Bonaffini
produzione Clan degli Attori
Un a solo d’attore fa rivivere in scena l’inquieto personaggio di Paolo Hilbert, protagonista di Erostrato, uno dei più noti racconti della raccolta Il muro di J.P.Sartre. Come il pastore greco Erostrato che - per restare nella storia - brucia il tempio di Artemide ad Efeso, Paolo, confrontandosi con i fantasmi delle sue fobie, vive la smania di commettere qualcosa di eclatante; ma all’Erostrato di Alessio Bonaffini – frutto di un’essenziale ed accurata rielaborazione del testo originale - poco importa se del suo gesto ne resterà traccia. Il ritmo serrato e incalzante della parola tiene il passo al crescente delirio autodistruttivo, al culmine del quale il personaggio compirà il gesto estremo del suicidio. Strumento di questo ultimo gesto sarà la pistola, quella stessa arma alla quale si aggrappava per darsi forza nelle sue sporadiche relazioni col prossimo, quella stessa arma che lo difendeva da sé stesso e da tutto ciò che di estraneo abitava le sue ombre.
Erostrato è un caso clinico, una specie di Roquentin impazzito per eccesso di lucidità. Questo personaggio dostoevskiano, voyeur, masochista e paranoico, esprime forse più a fondo di ogni altro la profonda repulsione di Sartre per ogni forma di malafede, cioè il modo in cui gli uomini recitano la commedia sociale quando entrano “nell’esercizio delle loro funzioni”. Erostrato coinvolge nel suo rifiuto la dimensione stessa della socialità e dei rapporti umani, fino all’estreme conseguenze del nichilismo distruttivo e autodistruttivo.