Itria
VENERDÍ 23 e SABATO 24 FEBBRAIO 2024 - Museo Regionale di Messina, ore 21:00
scritto, diretto e interpretato da Aurora Miriam Scala
aiuto regia e movimenti di scena Maria Chiara Pellitteri
voce off Cinzia Maccagnano , Alessandro Romano, Valerio Puppo, Peppe Vigneri, Andrea Maiorca, Corrado Scala
supporto tecnico Valerio Puppo
scene e costumi Freezer0_lab
produzione La Bottega del Pane
Il due dicembre 1968, uno sciopero pacifico e non violento si trasforma in un eccidio. I Braccianti di Avola scioperano per chiedere la parità. Vogliono essere pagati 3.480 lire e lavorare 7 ore e mezza esattamente come i braccianti della zona limitrofa. Vogliono che anche nelle campagne della Sicilia Sud Orientale si attui il controllo sulle assunzioni, e che il mercato di piazza non sia più il metodo col quale scegliere i lavoratori, come fossero bestiame.
Itria ha tre figli ed è la moglie di Giuseppe Scibilia, bracciante di quarantasei anni, anche lui partecipe della protesta. Nella mente di Itria ogni ricordo è chiaro. Ogni istante. Dopo giorni e giorni di richieste da parte dei sindacati, i braccianti non riescono ad ottenere risposte dai proprietari terrieri, non c’è dialogo, non c’è apertura. Si decide per il blocco stradale. La celere irrompe ad Avola, nella statale 115, sparando ad altezza d’uomo. Decine e decine di feriti e due morti. Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona perdono la vita. Orde di giornalisti accorrono a raccontare l’accaduto.
“I fatti di Avola" diventano l’emblema della lotta sindacale. I politici del tempo assicurarono: “si andrà fino in fondo alla faccenda”.
Info e prenotazioni, chiamate e whatsapp al 388 811.06.18