Un uomo a metà
di Giampaolo G. Rugo
con Gianluca Cesale
costumi ed elementi scenici Francesca Cannavò
amministrazione Marilisa Busà
realizzazione scene Nino Zuccaro
assistente Giuseppe Contarini
regia di Roberto Bonaventura
produzione Il Castello di Sancio Panza / Fondazione Campania Festival
Spettacolo vincitore di E45 Napoli Fringe Festival 2015
Il testo è arrivato al secondo posto del concorso per monologhi “per voce sola” nel 2014
Un uomo a metà è il primo spettacolo della tetralogia “mangiare, bere, dormire e fare l’amore”
Giuseppe lavora come rappresentante di articoli religiosi.
Il padre e la madre, pensionati, passano il proprio tempo a “Manhattan” una sala bingo nella quale dilapidano la propria pensione. Il nonno, un vecchio fascista reduce delle guerre coloniali, dopo un ictus è costretto su una sedia a rotelle curato da una badante cingalese.
Giuseppe è fidanzato da sempre con Maria, ricca figlia del padrone del più grande negozio di articoli religiosi di Roma. Si avvicina la data del matrimonio ma Giuseppe ha un problema: è impotente. Il giorno prima delle nozze si sottopone obtorto collo al rito dell’addio al celibato con gli amici. Proprio quella notte scopre in maniera rocambolesca la propria sessualità. La carica dirompente di questa rivelazione lo porta a realizzare una parte di sé nascosta che metterà in luce e rivoluzionerà il rapporto col mondo che lo circonda fino alle estreme conseguenze. Quanto dipende dall’ambiente che lo circonda la libertà dell’individuo?
Fino a che livello può essere compressa l’essenza più vera della persona?
Questi sono gli interrogativi che si pone “Un uomo a metà” che utilizza l’impotenza sessuale sia come metafora dell’impotenza più generale a vivere sia come grimaldello per svelare le mille ipocrisie della nostra società.